In questo quarto articolo della serie sulla pianificazione finanziaria basata sulla realtà illustro il quarto passo della pianificazione finanziaria che implemento per i miei clienti e che richiede una continua correzione del piano finanziario.
Ti è mai capitato di trovarti davanti alla scelta, almeno una volta nella vita, tra l’essere ‘vagamente giusti’ o ‘precisamente sbagliati’? Questo interrogativo assume un significato ancora più profondo quando ci si addentra nel mondo della pianificazione finanziaria. In questo processo basato sulla realtà, il quarto stadio prevede un’aggiustamento del percorso intrapreso. Ma cosa significa esattamente?
Cosa significa essere vagamente corretti?
Prima di tutto, è importante capire che la pianificazione finanziaria non è un percorso lineare. Si tratta, piuttosto, di un viaggio tortuoso, con alti e bassi, curve impreviste e deviazioni che ci costringono a rivedere continuamente le nostre ipotesi iniziali. Dopo aver formulato le ipotesi, intrapreso le azioni e assimilato le nuove informazioni, è fondamentale procedere a una revisione e a un aggiustamento di tali ipotesi.
Questo processo di aggiustamento è spesso percepito come un segno di debolezza o di incertezza. In realtà, è tutto l’opposto. Cambiare idea, in questo contesto, non è solo normale, ma è un componente fondamentale del processo di pianificazione finanziaria. I veri consulenti finanziari non sono custodi di una mappa obsoleta, ma guide in un territorio in costante evoluzione.
Correggere la rotta, quindi, non equivale a commettere un errore. Al contrario, significa adattarsi a una realtà che cambia incessantemente, essere pronti a rivedere le proprie idee e ipotesi in base a nuove informazioni o cambiamenti nel contesto. La flessibilità e l’adattabilità sono, infatti, due caratteristiche fondamentali di un buon consulente finanziario.
La strada verso gli obiettivi è tortuosa ed imprecisa, perciò la correzione del piano finanziario è una necessità
Per me è fondamentale rendere chiaro sin da subito al cliente che non è un problema se le previsioni non si avverano come previsto. Ciò che conta, infatti, non è tanto la precisione delle previsioni, quanto la capacità di avere un processo che permetta di incorporare i cambiamenti e di adattarsi alle nuove circostanze.
La pianificazione finanziaria, in altre parole, non è un evento statico, ma un percorso dinamico. Per questo motivo, l’aggiustamento periodico del percorso, attraverso la revisione delle ipotesi iniziali, è un passaggio fondamentale per una pianificazione finanziaria realistica e vincente. Non si tratta di essere ‘precisamente sbagliati’, ma piuttosto di essere ‘vagamente giusti’ in un mondo che cambia continuamente.
In conclusione, per intraprendere un percorso di pianificazione finanziaria di successo non è importante essere sempre precisi. Ciò che conta davvero è avere la capacità di adattarsi, di rivedere le proprie ipotesi e di effettuare la giusta correzione nel piano finanziario quando serve. Solo così si potrà navigare con successo nel complesso e mutevole mondo della finanza.
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