
L’attività dell’architetto è quella che, più di tutte, può beneficiare di una gestione efficace del reddito e di una strategia finanziaria accurata. In questo articolo spiego in cosa differiscono gli architetti nella gestione finanziaria e perché necessitano di un approccio alla pianificazione diverso rispetto ad altri liberi professionisti.
Cosa hanno in comune gli architetti con gli altri liberi professionisti e cosa di diverso
Come tutti i liberi professionisti, anche gli architetti devono gestire diversi aspetti legati al fatto che i loro guadagni sono di importo variabile e al lordo delle imposte. Questo comporta la necessità di distinguere quanto è effettivamente loro da quanto, alle scadenze stabilite, deve essere versato al fisco. Ma nel caso degli architetti c’è un ulteriore livello di complessità: i loro guadagni non sono solo variabili in termini di importo, ma sono anche irregolari nel tempo, a causa delle incertezze legate alle frequenze delle commesse, ai progetti e all’andamento delle negoziazioni e delle relative operazioni.
Per di più, la professione dell’architetto è ciclica. L’analisi dell’andamento del reddito degli architetti mostra, nel tempo, una correlazione positiva con l’andamento del PIL pro-capite e con la produzione della ricchezza nazionale. Questo significa che, in periodi di crisi, il reddito degli architetti tende a diminuire proprio quando si riducono anche le altre fonti di reddito (come ad esempio le rendite immobiliari e finanziarie), generando talvolta un deficit tra entrate e uscite che deve essere colmato.
L’errore da evitare quando ci si approccia alla gestione del reddito
Le persone, di solito, gestiscono queste situazioni attingendo dai propri investimenti finanziari con l’intenzione di reinvestire una volta superato il momento di crisi. Tuttavia, questi comportamenti non sono privi di conseguenze per il patrimonio.
In realtà, attingere dai propri investimenti finanziari durante un periodo di crisi può avere un impatto significativo sulla capacità di generare reddito nel lungo termine. Questo perché, in periodi di crisi, il valore degli investimenti tende a diminuire e, quindi, vendere significa realizzare una perdita.
L’approccio corretto che un architetto dovrebbe avere nella gestione del reddito
Per gli architetti, quindi, è particolarmente importante avere una strategia finanziaria che tenga conto della ciclicità del loro reddito e che sia in grado di proteggerli da eventuali perdite finanziarie.
Una strategia finanziaria efficace per gli architetti dovrebbe prevedere, tra le altre cose, la creazione di un fondo di emergenza, l’investimento in strumenti finanziari con un basso livello di rischio e una diversificazione degli investimenti per proteggere il patrimonio dalle fluttuazioni del mercato.
Inoltre, una buona pianificazione finanziaria dovrebbe prevedere anche la gestione delle imposte. Infatti, gli architetti, come tutti i liberi professionisti, devono fare i conti con le scadenze fiscali e devono essere in grado di gestire il flusso di cassa in modo da poter far fronte a queste scadenze senza dover attingere dai propri investimenti.
Conclusioni
In conclusione, la gestione finanziaria è un aspetto fondamentale dell’attività di un architetto. Una buona pianificazione finanziaria può aiutare a proteggere il patrimonio, a gestire le fluttuazioni del reddito e a fare fronte alle scadenze fiscali, contribuendo così a garantire la sostenibilità e il successo dell’attività professionale.
Se sei un architetto e vuoi iniziare o continuare un percorso di consapevolezza finanziaria con accanto una guida indipendente e senza conflitti d’interesse, scrivimi e raccontami dei tuoi progetti.
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